giovedì 25 giugno 2015

Libri a Palazzo 2015


Storie e Memoria. Momenti solo all’ apparenza inconciliabili, che, per la nostra Associazione, trovano una sintesi nel programma di Libri a Palazzo pensato nella cornice dello storico Palazzo Pagliari, per il cui utilizzo ringraziamo la Città di Imperia. Gli incontri saranno dedicati al romanzo storico e alla storia travagliata del “secolo breve” le cui grandi e terribili vicende hanno avuto pesanti riscontri anche nella nostra terra. Buona Estate a tutti! 






1/7/2015 SALVATORE GRENCI Il Rapporto Miradore – Atene Edizioni, 2015
 Una vecchia agenda casualmente ritrovata, appartenuta ad un amico scomparso tragicamente più di vent’anni prima; gli strani riferimenti ad un misterioso personaggio che fa la sua comparsa sul Parasio, il centro storico di Imperia Porto Maurizio, nella lontana primavera del 1971 per poi scomparire misteriosamente qualche mese dopo . Sono questi gli stimoli iniziale che inducono l’ispettore di polizia a riposo Moreno Massabò, romano di adozione, a far ritorno nella sua città natale: Imperia. A bene vedere, quasi un pretesto per una sorta di ”Recherche”; per ripercorrere i caruggi caldi e bui della sua giovinezza e andare a fondo di se stesso. Ma ben presto l’iniziativa si trasforma nel peggiore degli incubi e la realtà di quanto riuscirà a scoprire Moreno sarà superiore a qualsiasi fantasia.

8/7/2015 DONATELLA ALFONSO Fischia il vento – Castelvecchi Editore, 2015 Intervista di Marco Vallarino U Megu, «il medico», era il nome di battaglia di Felice Cascione, nato a Porto Maurizio (Imperia) il 2 maggio 1918 e morto in uno scontro con i fascisti sulle montagne del cuneese nel 1944. Questo libro racconta la sua storia – gli studi di Medicina e l’adesione al Partito Comunista, lo sport e la scelta di unirsi alla Resistenza – insieme alla storia della canzone che scrisse pochi giorni prima di essere ucciso. Fischia il vento, un simbolo della lotta partigiana, venne composta da Cascione sulla melodia del canto popolare sovietico Katjuša, suggerito dal partigiano Ivan, che era tornato dalla campagna di Russia. Dopo la morte di Felice, la canzone inizia a diffondersi spontaneamente, fino a diventare l’inno più cantato della Resistenza. Donatella Alfonso racconta poi il successo della canzone dopo la guerra, le polemiche sull’origine del testo prima che, nel 1951, ne fosse accertata la paternità, e la visita di Camilo Guevara March, il figlio del Che, al luogo della morte dell’eroe partigiano. Prefazione di Antonio Ricci.

15/7/2015 ENZO FERRARI – FRANCO MILANO Memorie di un tempo di guerra 1915 – 1918 Circolo Parasio , 2015.
Enzo e Franco, si sono impegnati in maniera approfondita in questo lavoro di ricerca e di resoconto: non si limitano a riportare eventi, aneddoti, episodi tragici, e le loro cause, ma anche si sforzano di interpretare sentimenti e stati d’animo di quei lontani protagonisti della storia, facendoci sentire nel contempo ciò che provano essi stessi – oggi – nel riandare con l’immaginazione a quegli eventi. E chi meglio di uno scrittore riuscirebbe a fare ciò? Lo scrittore è come un minatore che scava dentro le storie finché non trova qualcosa di speciale che gli permette di svelare l’intimo dei cuori.

22/7/2015 DANIELE LA CORTE La Casa di Geppe - Privitera Editore, 2015 La Casa di Geppe rappresenta, in allegoria, un periodo oscuro della nostra Storia, è simbolo di dolore e di esclusione. Nel corso del romanzo si trasforma in laboratorio di riscatto e inclusione. Geppe, contadino povero e ignaro, è coinvolto da eventi più grandi di lui. Ne prende coscienza con un percorso faticoso, diventando diverso e riscoprendosi, a sorpresa, protagonista. La vicenda si svolge nel periodo vitale e vertiginoso, aspro e complicato, della Resistenza. Su una trama di fantasia, tra continui colpi di scena, s'inseriscono flashback di personaggi reali e straordinari, di tragedie lontane che si ripetono, terribilmente uguali, anche oggi. Tempre di uomini come Galimberti, Siccardi, Chabas. Il "Principessa Mafalda" che cola a picco davanti alle coste del Brasile. L'esodo di migliaia di ebrei che fuggono tra neve e gelo. Un mistero che resta senza risposta. Dal romanzo emerge una Resistenza come fenomeno variegato. Prefazione di Giancarlo Caselli.

28/7/2015 GIOVANNI GANDOLFO I Giuseppini alla Fondura di Porto Maurizio TSG Edizioni, 2014 Con l’avvicinarsi del 2017, in cui si compiranno cento anni dei “Giuseppini alla Fondura”, cioè dell’insediamento degli “Oblati di San Giuseppe” nel popolare rione della nostra città, che tanto fermento religioso, educativo, sportivo, associativo, culturale hanno portato ad Imperia, il Parroco i Sacerdoti, i Laici e le Associazioni della nostra parrocchia stanno predisponendo diverse iniziative commemorative. Un gruppo di lavoro, nel corso di due anni, ha raccolto il materiale che testimonia la storia di Santuario, Oratorio, Convitto e Parrocchia: foto, documenti, testimonianze, che hanno consentito la redazione del libro, “I Giuseppini alla Fondura di Porto Maurizio – una storia che si intreccia con quartiere e città”, corredato da un cd di circa 300 foto storiche. La Storia dei Giuseppini alla Fondura, i Sacerdoti, gli Scout, l’Oratorio, il Convitto, le Testimonianze, l’Oratorio oggi e domani, sono le Sezioni in cui sono racchiusi i 54 Capitoli scritti a più mani, da non più verdi “ex oratoriani”, e incorniciati da foto in bianco e nero che sono un vero e proprio libro nel libro. Lo spessore storico, culturale, religioso della documentazione che ci è pervenuta è notevole e ci sembra rappresenti una testimonianza che non poteva essere lasciata solo orale.

4/8/2015 MARINO MAGLIANI Il Canale Bracco – Fusta Editore, 2015 In Olanda, all'imboccatura del Noordzeekanaal, il canale che collega il Mare del Nord con Amsterdam, vive un esule. Conduce un'esistenza solitaria, scrive libri sul suo quartiere, reportage sulle dune e manuali per conoscere Amsterdam in bicicletta. Un giorno torna al Nord dopo aver trascorso l'estate in Liguria e progettato di scrivere la biografia del Noordzeekanaal. Inizia così la frequentazione delle rive, e man mano scopre cose che ignorava. Come, ad esempio, l'acqua del canale, che non è né dolce né salata, ma è brak, come la chiama la gente del luogo, acqua salmastra, e che in certi tratti del canale vivono specie di pesci di cui non si sapeva nulla.